La Villa nasce nel 1893 dall’estro creativo dell’architetto danese Georg Tersling, maestro della Belle Époque francese: suoi il Grand Hotel di Cap Martin, l’Hotel Metropole di Montecarlo e numerose ville della Costa Azzurra, su commissione dell’aristocrazia europea.
La monumentale Villa Trianon venne progettata per Lucy e Georges de Montgomery, figlio del Conte di Pembroke, e diplomatico francese, secondo i principi architettonici che si rifanno al rinascimento italiano. È stata una delle soste preferite della principessa Sissi, dimora del principe Danilo di Montenegro, e abitata per anni dalla principessa Ouroussoff, moglie dell’ambasciatore russo a Parigi e oggi proprietà di una coppia d’oro del jet set e dell’imprenditoria internazionale.
La facciata principale è caratterizzata da un volume curvo scandito verticalmente da due colonne in marmo rosso di ordine gigante; la terrazza, semicircolare, accompagna l’architettura della villa al parco in stile italiano, passando per una scenografica, scalinata doppia che riporta alla memoria le palladiane ville venete. Importante anche l’illuminazione della facciata, realizzata con corpi illuminanti che proiettano una luce radente, dal basso verso l’alto.
Il parco, sottostante la villa, è disegnato in geometrie regolari da cordoli in granito bianco che delimitano aiuole a prato verde, circondate da vialetti regolari in ghiaino di marmo sempre bianco. E ancora in marmo bianco è la scultura femminile al centro del cammino, in posizione centrale rispetto alla prospettiva della villa. Bellissima la geometria armonica del disegno del
giardino all’italiana e la scelta dei colori, solo bianco, per gli elementi aggiunti, e il verde del prato e dei due lecci secolari. Il parco è posizionato su un terrazzamento chiuso fronte mare da una balaustra di colonnine tornite e scende verso il grande specchio d’acqua del secondo terrazzamento con una doppia scalinata lineare, sostenuta da pilastri e colonne neoclassiche, a formare una sorta di ninfeo con esedra.
Le scarpate della scalinata sono avvolte da rampicanti verdi che minimizzano l’impatto del costruito rispetto all’ambiente e sembrano tuffarsi nell’acqua della grande vasca che anticipa il mare. Elemento focalizzante è proprio la piscina, a bordo sfioro, con illuminazione a led, sia interna che esterna, per uno scenografico effetto notturno. Un’esedra centrale, che riprende quella del ninfeo, sul lato opposto, ospita giochi d’acqua ed effetti luminosi, e rompe la regolarità del disegno. Tutto intorno, lastre in pietra tagliate a misura, creano il camminamento perimetrale.
Se il parco prospiciente la villa è in tipico stile neoclassico, diversa è l’impostazione mantenuta per le scarpate digradanti al mare. Qui l’aspetto è più naturale e pittoresco, più macchia mediterranea, lasciata quasi spontanea, con essenze floreali dai colori accesi e vialetti in pietra irregolari.
Il filo conduttore che ha ispirato tutto il progetto di recupero si allinea perfettamente con lo stile della proprietaria, che può essere sintetizzato con una sua affermazione: “Per me la bellezza è un credo e l’arte un modo di vita”. Anche gli interni della villa, neoclassici, evidenziano questo imprintig e mantengono il gusto originale arricchito dai pezzi preziosi d’antiquariato della collezione di famiglia.
Laura Verdi